GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE
La Galleria Nazionale delle Marche occupa tutte le sale finora recuperate
del Palazzo Ducale al primo e secondo piano, per un totale di circa 80 ambienti.
Vi sono esposti dipinti su tavola e su tela, affreschi, sculture in pietra e in terracotta,
sculture lignee policrome e dorate, legni intarsiati, mobili, arazzi, disegni e incisioni:
tutte opere situabili cronologicamente tra il Trecento e il Seicento.
Collezioni particolari sono quelle delle Ceramiche e delle Monete.
Al piano nobile le sale dell'Appartamento della Jole furono le prime ad essere realizzate e decorate: esse ospitavano
il primitivo appartamento abitato da Federico, negli anni in cui stava costruendo la sua sontuosa dimora
su lato opposto del palazzo. All'interno di questo appartamento sono esposti dipinti e sculture del primo
Rinascimento, tra cui una meravigliosa lunetta di Luca Della Robbia, affreschi e soprattutto la cosiddetta
Alcova di Federico.
L'Appartamento dei Melaranci, assieme al successivo Appartamento degli Ospiti, era destinato ad accogliere
gli ospiti illustri di Federico. Il nome dei Melaranci si riferisce al tipo di piante conservate in epoca
roveresca nelle logge esterne. In queste sale sono esposte cospicue raccolte di pittura del Trecento,
marchigiana e riminese (Pietro da Rimini, Carlo da Camerino).
Nell'Appartamento degli Ospiti è invece esposta la pittura quattrocentesca del Veneto e delle basse Marche
(Giovanni Bellini, Alvise Vivarini, Vittore Crivelli) e la scultura lignea rinascimentale, oltre ad un tesoretto
di monete d'oro del '400 recentemente riscoperto.
E' solo con l'Appartamento del Duca che inizia l'immersione nel mondo rinascimentale del duca Federico.
L'appartamento consta di pochi eccezionali ambienti: la Sala delle Udienze, lo Studiolo, la Cappellina di
Guidubaldo, la Guardaroba del Duca, la Camera da letto. E' proprio in queste sale che sono esposti i più grandi
capolavori del Quattrocento: pitture, sculture, intarsi di artisti che operarono su diretta commissione di Federico.
Si inizia con due capolavori di Piero della Francesca: la Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia per abbandonarsi
poi alla meraviglia dello Studiolo del Duca definito giustamente uno "scrigno di bellezza, di raffinatezza,
di prospettiva...". Era uno dei luoghi in cui Federico conduceva gli ospiti più illustri per stupirli.
Un piccolo ambiente in cui si manifesta la somma delle sue aspirazioni umanistiche, della sua autocelebrazione.
L'ideazione della decorazione dello studiolo è da riferirsi a Donato Bramante mentre la realizzazione vide
impegnati grandi artisti: Giusto di Gand e Pedro Berruguete per i ritratti di Uomini illustri,
Sandro Botticelli e Benedetto da Maiano per le parti intarsiate. Nella Camera da Letto è esposto
il Ritratto del Duca Federico con il figlio Guidubaldo realizzato da Pedro Berruguete.
Dall' Appartamento del Duca si entra direttamente in quello che era il cuore stesso del palazzo e
della vita di Corte, le Sale di Rappresentanza: la Sala degli Angeli, la Sala del Trono, la Sala
delle Veglie. La più sontuosa delle tre, la Sala degli Angeli, custodisce alcuni capolavori del Rinascimento:
la Città Ideale di Leon Battista Alberti e Luciano Laurana, la Comunione degli Apostoli di Giusto di Gand e
la Profanazione dell'Ostia di Paolo Uccello. Il Salone del Trono, o Sala delle Feste, è invece l'ambiente
più maestoso e ampio del palazzo, con belle decorazioni e con una raccolta di arazzi seicenteschi realizzati
su cartoni di Raffaello.
L'ultimo appartamento del piano nobile è denominato Appartamento della Duchessa.
Qui sono esposte opere del Cinquecento. Tra i vari capolavori un Ritratto di Gentildonna (la Muta) di Raffaello Sanzio,
la Resurrezione e l'Ultima Cena di Tiziano.
Il secondo piano del palazzo, destinato inizialmente ai servizi, venne trasformato in Appartamento da
Guidubaldo II Della Rovere. Qui sono esposte opere pittoriche dalla fine del Cinquecento alla seconda metà
del Seicento (Barocci, Gentileschi, Guerrieri), disegni e cartoni. E' qui esposta anche un'interessante
collezione di ceramiche.