CHIESA DI SANTA MARIA NUOVA
La Chiesa di Santa Maria Nuova ha origini antiche; attorno al 1219 i Frati Minori si insediarono nella piccola chiesa di Santa Maria al Metauro e nel 1480 venne realizzato un
nuovo convento in zona S. Lazzaro, a circa un chilometro dalla città, per il quale vennero commissionate grandi opere d'arte. Nel 1517, su richiesta dei frati, il Consiglio Generale concesse di erigere
un nuovo convento dentro la città al fine di proteggere la comunità religiosa dalle frequenti scorrerie dei soldati. La nuova chiesa, per la quale vennero impiegate pietre e materiali del vecchio edificio, fu
costruita negli anni 1524-25 e qui i frati trasferirono anche le opere d'arte.
Internamente la chiesa fu trasformata negli anni 1706-1708 secondo i canoni estetici tardo-barocchi, la struttura venne sopraelevata e nelle pareti laterali vennero ricavati degli altari con dossali in cui inserire le opere d'arte.
Sul primo altare a sinistra è esposta una tavola raffigurante la Visitazione di Maria ad Elisabetta di Giovanni Santi, padre di Raffaello, realizzata attorno al
1488. Nel secondo altare è possibile ammirare una Annunciazione opera di Pietro Vannucci, detto "il Perugino", eseguita negli anni 1488-89. La scena dell'Annunciazionesi svolge in una tipica
ambientazione rinascimentale, con le arcate di un portico che inquadrano un bel paesaggio collinare.
Il quarto altare a sinistra ospita la Vergine con Bambino in gloria e i santi Eligio e Caterina d'Alessandria del pesarese Giovanni Maria Luffoli, allievo di Simone Cantarini.
Il primo altare a destra ospita la tela di Bartolomeo Giangolini, allievo di Ludovico Carracci, raffigurante il Battesimo di Gesù (1628).
Sul terzo altare a destra troviamo una Madonna in trono con il Bambino e santi del Perugino. La pala venne terminata dall'artista nel 1497 ed è sormontata da una lunetta
raffigurante Cristo in Pietà con l'Addolorata, Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e San Giovanni. Nella predella sono invece rappresentate Storie della Vergine (Nascita di Maria,
Presentazione al tempio, Sposalizio, Annunciazione, Assunzione). Nella realizzazione della predella intervennero alcuni allievi del Perugino, fra i quali un giovanissimo Raffaello.
Secondo alcuni storici dell'arte Raffaello avrebbe frequentato la bottega del Perugino negli anni 1496-98, priodo in cui il maestri stava lavorando all'opera.
La mano di Raffaello è individuabile nelle figure di migliore fattura della tavola: le due donne ai lati della Nascita di Maria, l'uomo appoggiato al bastone della Presentazione
al Tempio, il giovane che spezza il bastone e la Vergine nello Sposalizio, l'angelo della Annunciazione, qualche Apostolo nella Assunzione.
Il quarto altare a destra contiene un Crocifisso ligneo del XX secolo e due statue lignee (S. Francesco e S. Giacomo della Marca) del XVIII secolo.
Altro capolavoro all'interno della chiesa è il coro ligneo ad intarsi ed intagli, opera dei fratelli senesi Antonio e Andrea Barili, realizzato tra il 1484 e il 1489.
Le tarsie presentano figure morte, libri con iscizioni, paesaggi e oggetti legati alla liturgia
L'abside ospita una tela raffigurante Cristo che concede l'indulgenza della Porziuncola dipinta da Atanasio Favini nel 1820.
La cappella-sacrestia conserva una struttura cinquecentesca, con soffitto a vele e peducci dipietra. Vi è conservata una predella di Benedetto Nucci composta da tre scene: il Peccato originale, la Cacciata dal Paradiso,
Cristo risorto che libera i patriarchi dagli inferi.